Una ventina di casi di alopecia androgenetica, il nome scientifico della calvizie, sono stati segnalati in bambini con meno di 10 anni da gruppi internazionali di ricercatori, tra cui quello italiano di Antonella Tosti, professore straordinario alla Clinica dermatologica dell'Università di Bologna. Il dubbio è che questi bambini possano avere ingerito ormoni attraverso il cibo, ma si sospetta anche una eccessiva sensibilità ai follicoli dell'adrenarca, cioè alla produzione ormonale delle ghiandole surrenali. La notizia è emersa nel corso di un incontro stampa tenutosi a Milano in collegamento via satellite con Parigi, nel corso del ventesimo Congresso Mondiale di Dermatologia.
'Negli ultimi anni - ha spiegato Antonella Tosti - abbiamo segnalato una ventina di casi di alopecia androgenetica insorti nell'infanzia, in bambini o bambine di età inferiore ai 10 anni e in assenza di segni clinici di pubertà precoce. In tutti i casi, si trattava di soggetti con forte predisposizione genetica. Gli accertamenti endocrinologici non evidenziavano malattie generali causa di eccessiva o prematura produzione di androgeni. L'andamento è rapido, per cui è molto importante, quando si sospetta questa diagnosi nel bambino, iniziare un trattamento preventivo fin dal primo esordio dei sintomi'.
Nel corso dell'incontro è stata anche presentata la nuova campagna informativa del GITRI, Gruppo Italiano di Tricolocologia - che partirà a settembre - e che mira a sensibilizzare il pubblico sull'importanza di ricorrere al consulto di un esperto dermatologo in caso di caduta dei capelli. La campagna, che terminerà a novembre, apparirà su periodici e quotidiani, e si rivolgerà per lo più al pubblico maschile, il più recettivo al problema della caduta dei capelli. Sugli avvisi comparirà un numero verde dedicato e un indirizzo web: sarà quindi possibile contattare direttamente un dermatologo del GITRI per consigli e per ottenere tutte le informazioni sul problema.