Dai fenomeni che provocano cambiamenti climatici a quelli che potrebbero essere precursori di eventi catastrofici come terremoti, eruzioni vulcaniche o alluvioni, oppure disastri ambientali come quello dell'inquinamento marino provocato dalla petroliera affondata al largo della Spagna, tutto sarà osservato dai satelliti delle maggiori agenzie spaziali che aderiscono al CEOS (Committee on Earth Observation Satellites) insieme ai Paesi utilizzatori e ad enti come l'Unesco e l'ONU. E' il programma a lungo termine esaminato da questa organizzazione internazionale che quest'anno ha tenuto la sua riunione all'Esrin, la sede italiana di Frascati dell'Agenzia Spaziale Europea. L'ESA ha infatti avuto la presidenza del CEOS per il 2002, dopo il turno del Giappone dello scorso anno e prima di quello della Cina in programma per il 2003.

'Il programma - ha detto il presidente di turno del CEOS, il direttore dei programmi di osservazione della Terra dell'ESA, José Achache - prevede l'implementazione dei programmi che in questo settore sono stati varati dai vari Paesi membri in modo da evitare duplicazioni e anzi moltiplicare i risultati grazie anche all'armonizzazione dei risultati. In questo programma, un grande aiuto verrà dal perfetto funzionamento del nuovo satellite Meteosat di seconda generazione messo in orbita dall'ESA poche settimane fa e che consente di riprendere una immagine della Terra ogni 15 minuti. Si tratta - ha proseguito Achache - di una possibilità molto significativa in una situazione globale in cui i cambiamenti avvengono sempre con maggiore rapidità'.

'I sistemi globali di controllo, che dopo il summit di Johannesburg hanno avuto un notevole impulso - ha proseguito Achache - potranno inoltre favorire molte attività economiche; non solo porre in stato di allarme regioni che stanno per essere colpite da uragani, ma anche segnalare le migliori zone marine per la pesca'.