Studiosi australiani hanno messo a punto un gel che elimina il bisogno di occhiali, poiché ristabilisce la capacità dell'occhio di mettere a fuoco gli oggetti, che si perde con l'età o per difetti congeniti.

Il gel, stando ai ricercatori dell'University of South Wales, previene anche la formazione della cataratta, quel velo di tessuto semitrasparente che con l'avanzare degli anni cala sugli occhi di molte persone, ostacolando la visione e conducendo in diversi casi alla cecità.

l sorprendente effetto di questa sostanza a base di silicone, spiegano gli studiosi che l'hanno creata, sta nella sua capacità di reintegrare i contenuti della lente naturale dell'occhio - il cristallino - che col tempo si indurisce. Il cristallino è formato da una sostanza trasparente semiliquida contenuta in una membrana molto sottile e a sua volta trasparente.

La capacità dell'occhio di mettere a fuoco gli oggetti dipende dall'elasticità del cristallino, che va pensato come una lente sottile fissata su ciascun lato a un muscolo. L'azione dei due muscoli tende (ovvero appiattisce) il cristallino, mettendo a fuoco gli oggetti lontani, o lo allenta (ovvero lo ispessisce), mettendo a fuoco gli oggetti più vicini.

La capacità di allentare il cristallino che si perde con l'avanzare dell'età si chiama presbiopia, mentre quella congenita si chiama ipermetropia. La miopia è il problema inverso.

Verso la fine degli anni Ottanta, scienziati dell'University of Miami, negli Usa, avevano messo a punto un gel a base di silicone che restituiva l'elasticità del cristallino alle scimmie, ma che si era rivelata di uso poco pratico perché si infiltrava e non riusciva a fissarsi. I colleghi dell'University of South Wales guidati da Arthur Ho (nella foto) hanno ora affinato questo gel che nei conigli si è dimostrato efficace e pratico. E se anche sulle scimmie il risultato sarà lo stesso si potrà passare ai test sull'uomo.

Per poter sostituire il gel al cristallino, il chirurgo deve fare un piccolo taglio nella cornea; raggiunto il cristallino pratica un minuscolo foro nella membrana che lo avvolge e da questo foro ne aspira il contenuto, per rimpiazzarlo con la sostanza in questione, la quale fino a questo momento si trova allo stato liquido. Una volta riempita la membrana del cristallino, la sostanza viene sottoposta all'esposizione di raggi ultravioletti che la trasformano in un gel, conferendole proprietà ottiche simili a quelle del cristallino originale. L'intervento, assicura Ho, dovrebbe ''essere veloce, una procedura di 15 minuti".