L'ingegneria genetica per eliminare diserbanti e inquinamento chimico. Nelle cipolle sono stati introdotti geni che le rendono resistenti al glifosato, una sostanza comunemente utilizzata per il controllo delle erbe infestanti. La nuova varietà di cipolla, ottenuta dal genetista neozelandese Colin Eady, sottolinea il Notiziario dell'Assobiotec, consentirebbe quindi di contenere il ricorso agli agrofarmaci. Il glifosato, infatti, sarebbe sufficiente per il controllo delle erbe infestanti e non risulterebbe nocivo per le colture. Questa sostanza ha inoltre il vantaggio di degradarsi relativamente in fretta e di non essere tossica per i mammiferi.

Attualmente sono almeno 15 i diversi tipi di agrofarmaci utilizzati dagli agricoltori per tenere sotto controllo le erbe infestanti e molti di questi prodotti rimangono nel terreno più a lungo.

Con la cipolla gm, osserva Eady, 'gli agricoltori avrebbero bisogno di soli 5 litri di glifosato per ettaro, al posto dei 16 litri di sostanze varie che devono oggi utilizzare'. I potenziali vantaggi della nuova coltura sono testimoniati dal numero record di agricoltori e associazioni che si sono candidati per i test sul campo.