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Bypass coronarico anche con il paziente sveglio


Un intervento mininvasivo eseguito in Italia che consente di intervenire con rischi ridotti anche su pazienti molto anziani
Con una piccola incisione di cinque centimetri del torace e un'anestesia epidurale (e dunque con il malato sveglio) è stato effettuato nel centro di cardiochirurgia Montevergine di Mercogliano (Avellino) un intervento di bypass coronarico unico nel suo genere in Italia.

"La particolarita' dell'intervento che lo rende unico - sottolinea Paolo Rubino, responsabile del reparto di cardiologia invasiva del centro - è data anche dal fatto che oltre alla piccola incisione del torace e dell'anestesia spinale, entrambe le pleure sono state aperte e drenate durante l'intervento''. Tre interventi di bypass coronarico con malato sveglio sono stati effettuati quest'anno a Torino e Bologna ma senza tutte queste caratteristiche.

''Grazie a questa cardiochirurgia mininvasiva - ha commentato Rubino - si aprono importanti prospettive di intervento per pazienti anziani, con affezioni respiratorie, metaboliche e neurologiche importanti perché tale tecnica evita importanti rischi dell'anestesia generale, della circolazione extracorporea e dell'apertura totale del torace''.

L'intervento di bypass aortocoronarico è l'intervento cardiochirurgico eseguito piu' di frequente, con lo scopo appunto di "bypassare" restringimenti o occlusioni delle arterie coronarie che portano il sangue necessario a nutrire il muscolo cardiaco. Il flusso costante ed ininterrotto di sangue ossigenato attraverso le coronarie è indispensabile per una attività cardiaca efficace. Durante un intervento di bypass, il chirurgo apre le arterie coronarie con una piccola incisione a valle dell'ostruzione e vi sutura segmento di vena safena o di arteria mammaria. La estremità più vicina della vena safena viene poi suturata all'aorta ascendente, così che il sangue da essa, attraverso la vena, raggiunge di nuovo l'arteria coronaria. Se invece viene usata l'arteria mammaria, la sua estremità è già naturalmente collegata al sistema arterioso (all'arteria succlavia). Nella maggior parte dei casi, per eseguire l'intervento il cuore viene fermato con particolari tecniche, e la sua funzione viene eseguita momentaneamente dal circuito della circolazione extracorporea, che mantiene il paziente in vita fino a quando l'attività del cuore viene ripristinata.
19 novembre 2003



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