Newton
 Newton.club  
 Utente:  
 Password:
Registrati  
  METEO | ANNUNCI | TRAFFICNEWS
Cerca nel sito nel web con
Primopiano Speciali Curiosità Archivio Recensioni Newton
 news
 appuntamenti
 video del mese


 quiz d'intelligenza
 test
 domande/risposte
 sondaggio
 scommetti sul futuro

 video e audio
 download
 link
 arretrati

 libri del mese
 libri per ragazzi
 libri in pillole

 in edicola
 newsletter
 abbonamenti
 abbonamenti estero
 newton nel mondo
 allegati

CONTATTACI   PUBBLICITA'
Altre news
Il tappeto volante (mini) esce dalla fantasia e entra nella realtà
Arriva un pronto soccorso naturale ripara-muscoli
Il subcontinente indiano patria dei rifiuti elettronici
Primo volo dell'aereo sperimentale Boeing "tutt'ala"
Archivio
  2007
  2006
  2005
  2004
  2003
  2002
News
Ancora una crescita record per le coltivazioni GM nel mondo


Le piante geneticamente modificate continuano la loro espansione a macchia d'olio; solo in Spagna, la superficie coltivata con mais biotecnologico è aumentata dell'80%
Le superfici coltivate con piante geneticamente modificate hanno registrato lo scorso anno il secondo tasso di crescita mai riscontrato prima, raggiungendo gli 81 milioni di ettari. Nel 2004, infatti, la superficie totale mondiale coltivata con piante geneticamente modificate è aumentata del 20% rispetto al 2003, registrando un incremento di 13,3 milioni di ettari.

Secondo il rapporto elaborato dall'International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (ISAAA), nel 2004 circa 8,25 milioni di agricoltori in 17 Paesi hanno coltivato piante geneticamente modificate, vale a dire 1,25 milioni in più rispetto al 2003, anno nel quale i Paesi erano 18. Per la prima volta la crescita delle superfici coltivate con piante geneticamente modificate è stata superiore nei Paesi in via di sviluppo (7,2 milioni di ettari), dove è concentrato il 90% degli agricoltori rilevati nel 2004, rispetto ai paesi industrializzati (6,1 milioni di ettari).

"La continua e rapida adozione delle agrobiotecnologie, soprattutto da parte degli agricoltori con appezzamenti piccoli e risorse limitate, è una dimostrazione dei benefici economici, ambientali, sanitari e sociali che queste offrono sia nei paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo" ha dichiarato Clive James, presidente e fondatore dell'ISAAA. "Nel 2004 abbiamo inoltre assistito a un allargamento della base dei paesi produttori, confermato dal significativo aumento delle superfici coltivate con piante geneticamente modificate".

Nel 2004 i Paesi con una superficie coltivata con piante geneticamente modificate maggiore di 50.000 ettari sono passati da 10 a 14. Paraguay, Messico, Spagna e Filippine sono i nuovi entrati, a testimonianza del crescente interesse a livello mondiale nei confronti delle agrobiotecnologie. Passano poi da 5 a 8 i paesi con un'importante superficie gm: Stati Uniti (59% della superficie totale coltivata con piante geneticamente modificate), Argentina (20%), Canada (6%), Brasile (6%), Cina (5%), Paraguay (2%), India (1%) e Sud Africa (1%). Messico, Spagna, Filippine, Uruguay, Australia e Romania completano l'elenco.

La Spagna è l'unico paese all'interno dell'Unione europea con una superficie rilevante destinata ai geneticamente modificati: 58.000 ettari di mais, con un incremento dell'80% rispetto al 2003. Resta invece ai valori del 2003 la superficie a mais biotecnologico coltivata in Germania. Nuovi segnali incoraggianti da parte dell'Unione europea in merito all'approvazione di nuove varietà geneticamente modificate consentiranno ai paesi membri di trarre beneficio dalla futura commercializzazione di mais geneticamente modificato. Per quanto riguarda i paesi dell'Europa Orientale, un significativo aumento delle superfici si è verificato in Romania che ha coltivato 100.000 ettari di soia gm.

La crescente adozione delle agrobiotecnologie denota una grande fiducia nei vantaggi offerti da queste piante da parte degli agricoltori di tutto il mondo, e in particolare di quelli nei paesi in via di sviluppo. Dalle Filippine, che hanno autorizzato la coltivazione del mais Bt alla fine del 2003, Edwin Paraluman, agricoltore, afferma che l'aumento della resa, da 3,5 a 7 tonnellate per ettaro, è stata di grande aiuto per lui e per la sua famiglia.

Risultati simili a quelli ottenuti da Edwin Paraluman aiutano a spiegare l'aumento del 35% delle superfici coltivate con ogm nei paesi in via di sviluppo rispetto al 13% nei paesi industrializzati. Per la prima volta oltre un terzo della superficie globale coltivata con piante geneticamente modificate si trova nei paesi in via di sviluppo. Secondo Clive James, cinque paesi in particolare - Cina, India, Argentina, Brasile e Sud Africa - avranno un forte impatto sull'adozione e l'accettazione a livello mondiale delle agrobiotecnologie.

"La promessa iniziale delle biotecnologie è stata mantenuta" ha dichiarato Clive James. "Stiamo ora entrando in una nuova era nella quale le agrobiotecnologie avranno modo di svilupparsi ulteriormente".

L'autorizzazione all'importazione di due varietà di mais da parte dell'Unione europea e i segnali positivi che arrivano dalla Cina contribuiscono a creare questo clima di ottimismo. È probabile che a breve termine, forse già nel corso del 2005, la Cina autorizzi la coltivazione di riso Bt, aprendo così la porta al più importante prodotto agricolo per l'alimentazione umana del mondo. Sarà questo un evento che avrà certamente un forte impatto sull'accettazione degli ogm per l'alimentazione umana, animale e per la produzione di fibre. L' ISAAA prevede che entro la fine del decennio saranno15 milioni gli agricoltori a utilizzare le agrobiotecnologie su un'area di 150 milioni di ettari in 30 paesi.

L'exective summary del rapporto, che è stato realizzato con il contributo della Fondazione Bussolera Branca e della Rockefeller Foundation, è disponibile all'indirizzo www.isaaa.org.
24 gennaio 2005



Copyright 2008 © Rcs Periodici Spa - Direttore Responsabile: Giorgio Rivieccio
Per la pubblicità contatta RCS pubblicità SpA - P.IVA:09649920155