Newton
 Newton.club  
 Utente:  
 Password:
Registrati  
  METEO | ANNUNCI | TRAFFICNEWS
Cerca nel sito nel web con
Primopiano Speciali Curiosità Archivio Recensioni Newton
 news
 appuntamenti
 video del mese


 quiz d'intelligenza
 test
 domande/risposte
 sondaggio
 scommetti sul futuro

 video e audio
 download
 link
 arretrati

 libri del mese
 libri per ragazzi
 libri in pillole

 in edicola
 newsletter
 abbonamenti
 abbonamenti estero
 newton nel mondo
 allegati

CONTATTACI   PUBBLICITA'
Altre news
Il tappeto volante (mini) esce dalla fantasia e entra nella realtà
Arriva un pronto soccorso naturale ripara-muscoli
Il subcontinente indiano patria dei rifiuti elettronici
Primo volo dell'aereo sperimentale Boeing "tutt'ala"
Archivio
  2007
  2006
  2005
  2004
  2003
  2002
News
Casa, dolce casa. Inquinata


Non sempre è vero che per sfuggire all'inquinamento sia meglio restare al chiuso. Secondo una ricercatrice del Cnr tra le quattro mura di casa, ufficio e scuola si rischia di più
Quanto inquinano le vernici che usiamo per tinteggiare muri e infissi? Quanto le colle utilizzate per i mobili e le tappezzerie, i detersivi o il toner della stampante? "All'interno degli ambienti chiusi si nascondono molti inquinanti nocivi per la nostra salute", avverte Carla Iacobelli, ricercatrice del Servizio prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche, che sull'argomento ha appena curato una pubblicazione, "L'ambiente confinato - rischio chimico, fisico, biologico".

"Il più delle volte - sostiene la ricercatrice - l'aria dove molte persone passano circa il 90 per cento del loro tempo, contiene composti chimici, prodotti da diverse fonti, che possono essere cancerogeni e tossici". Il pericolo riguarda soprattutto i cosiddetti Voc, (composti organici volatili), il più noto dei quali è la formaldeide contenuta nelle colle, che sono causa di una vasta gamma di effetti che vanno dal disagio sensoriale fino a gravi alterazioni dello stato di salute. Ma nocivi sono anche il fumo delle sigarette, le esalazioni provenienti dai detersivi e gli spray in genere. L'esposizione al fumo passivo in casa riguarda circa la metà dei bambini che nascono in Italia, l'11,5%%degli uomini e il 15% delle donne. "Non è necessario - prosegue la Iacobelli - che ci siano concentrazioni elevate di sostanze nocive: è soprattutto l'esposizione costante e prolungata a rendere preoccupante la situazione".

Partiamo da quello che succede dentro una cucina, dove le sostanze tossiche derivano soprattutto dalla cattiva manutenzione delle griglie spargifiamma, "che - consiglia Carla Iacobelli - è bene sostituire spesso e pulire con uno spazzolino a setole dure per eliminare i residui di cibo combusto". Nelle altre stanze la situazione non cambia: la colla delle moquette, della carta da parati e dei mobili può essere inquinante, per non parlare di detersivi e spray. Spesso si usano i prodotti, in modo non corretto e con tale disinvoltura, senza rendersi conto della loro pericolosità, sia per l'ambientale sia per la nostra salute. Quanti sanno che il talco, se respirato a lungo, può far male? E quanti usano con criterio i fitosanitari? Carla Iacobelli suggerisce: "niente antiparassitari spray, al loro posto meglio il tabacco delle sigarette o del sigaro, tenendolo per una o due giornate a macerare per poi applicarlo sulle piante. Al posto del talco, invece, meglio usare un prodotto naturale come l'amido di riso".

In Italia non c'è ancora una normativa organica e specifica per il controllo della qualità dell'aria negli ambienti chiusi, che viene così affidato esclusivamente al buon senso comune. "Una corretta informazione e conoscenza dei rischi legati a fattori chimici fisici e biologici negli ambienti indoor - prosegue la Iacobelli - senza creare allarmismi, può favorirne la riduzione".

Ci sono poi alcune raccomandazioni: leggere con attenzione le etichette, non mescolare sostanze diverse, preferire agli spray i prodotti a stantuffo, non eccedere con le quantità di detersivo. Per la pulizia di vetri, ottoni, specchi e argenteria un buon risultato si ottiene con il "bianco di Spagna" (prodotto molto economico reperibile nei negozi di ferramenta) diluito al momento dell'uso con acqua, poca ammoniaca e qualche goccia di detersivo liquido; per togliere le macchie sul tappeto si può usare, invece, aceto bianco.

Anche le mura degli ospedali nascondono mille insidie che riguardano sia i pazienti sia il personale medico e paramedico. Una particolare attenzione è dedicata ai farmaci antitumorali: "Durante la preparazione e la somministrazione di questi farmaci - sostiene la ricercatrice del Cnr - si possono formare aerosol particolarmente nocivi".

A rischio anche gli impianti sportivi: la piscina costituisce l'ambiente più insidioso sotto il profilo igienico sanitario, soprattutto per la quantità di cloro utilizzata per la disinfezione. Il cloroformio è infatti classificato come sostanza cancerogena per gli animali e sospetta cancerogena per gli uomini.

Fotocopiatrici e stampanti, che con il calore sprigionano resina dai toner, insieme a una cattiva manutenzione dei condizionatori, rappresentano invece le cause principali dell'inquinamento negli uffici. Anche qui bastano poche e ragionevoli regole: posizionare gli impianti in ambienti ben ventilati e cambiare i filtri ai condizionatori. Per la scuola, infine, la maggior parte dei fattori di rischio è dovuta all'uso dei prodotti per la pulizia e ai materiali di arredamenti, a causa della formaldeide, il principale componente usato per la fabbricazione dei mobili.

L'inquinamento indoor, quindi, corrisponde a una diminuzione del comfort ambientale ed a un rischio per la salute, con costi a livello sociale ed economico da non sottovalutare. "Ma", conclude Carla Iacobelli, "il maggior pericolo è l'abitudine al rischio".

18 aprile 2005



Copyright 2008 © Rcs Periodici Spa - Direttore Responsabile: Giorgio Rivieccio
Per la pubblicità contatta RCS pubblicità SpA - P.IVA:09649920155