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Nuova ala al Museo di storia della medicina di Roma


Istituito nel 1937 dal prof. Adalberto Pazzini, illustra l'evoluzione del pensiero medico nei secoli passati attraverso oggetti che vanno dai bisturi romani alle apparecchiature per l'estrazione del DNA
L'evoluzione della medicina dalla preistoria ai giorni nostri, attraverso un allestimento didattico-documentario che si avvale di oggetti della pratica medica collocati sia nelle classiche vetrine che in suggestive ricostruzioni di ambienti. Il museo è allestito su tre piani, per un totale di 600 mq, più un giardino esterno.

Il percorso di visita inizia dal seminterrato in cui è ricostruita una piazzetta medioevale, lastricata con grosse pietre, dove si affacciano la bottega del semplicista, quella del barbiere flebotomo, la spezieria, il gabinetto alchimistico, con reperti facenti parte delle spezierie e dei corredi delle farmacie in un arco di tempo che va dal XVII al XIX secolo. Troviamo qui anche una galleria, sono esposti numerosi vasi da farmacia del '600 e del '700, e una sala con strumenti chirurgici ed ex voto di epoca romana.

Nei due piani superiori, il primo è dedicato alla storia del pensiero medico, dall'arte di Esculapio a Roma, alla medicina egizia e greca, a quella etrusca, allo sviluppo dell'anatomia nelle nascenti università, dai laboratori di alchimia alla medicina sperimentale. Al secondo piano, inaugurato nei giorni scorsi, la nuova esposizione segue l'evoluzione dell'anatomia e della chirurgia nei secoli XVIII e XIX, lo sviluppo della fisiologia sperimentale, della batteriologia e dell'immunologia. Attraverso una sezione dedicata alla rivoluzione farmacologica, si approda alla nascita delle neuroscienze, alla medicina genetica delle popolazioni e alle più avanzate sfide della medicina molecolare e genomica

Il museo si avvale anche di un rinnovato apparato didattico-divulgativo, composto da postazioni video e supporti multimediali sui principali temi della storia della medicina e sui rapporti tra scienze biomediche e società, che integrano l'esposizione dei reperti e dello strumentario. I percorsi divulgativi sono destinati sia agli studenti di medicina che ai ragazzi delle scuole superiori, ma comprensibili anche per un pubblico interessato alle problematiche storico-mediche. Tra le possilibi sperimentazioni destinate agli studenti, anche l'estrazione del Dna dalla saliva e di rivivere attraverso gli audiovisivi i primi esperimenti di Louis Pasteur e Robert Koch, di vedere i primi microscopi e anche il primo strumento per l'elettroshock che risale all'inizio del 1900 ed era dell'allora direttore di Neurologia Ugo Cerletti.

Ma il museo non è solo passato, nelle sezioni di medicina molecolare sono illustrati gli aspetti più affascinanti della medicina moderna, dal progetto genoma umano alla farmacogenetica che in futuro dovrebbe rivoluzionare il modo di fare terapia.

In un piccolo giardino prospiciente il museo, e che rappresenta l'Orto dei Semplici, sono state inoltre messe a dimora numerose piante con prorietà curative.

Il museo è aperto tutte le mattine dalle 8,30 alle 13,30 ed il martedì e venerdì anche nel pomeriggio. Gli insegnanti delle scuole superiori possono partecipare a seminari per poi invogliare i ragazzi interessati a visitare la struttura. Il museo ha anche un sito internet: http://netming.com/histmed/index.htm. Direttore del museo è la professoressa Luciana Rita Angeletti.

13 giugno 2005



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