• 7000 SCIENZIATI A CACCIA DELLA REALTA'
  • COMPUTER COME RILEVATORI
  • UN GIGANTE PER I NEUTRINI
  • SCONTRI DA NOBEL
  • IL LINGUAGGIO CHE PARLERA' INTERNET
  • L'ERA DEL LEP
  • John Adams, uno dei padri del PS, annuncia che è stato inaugurato il nuovo sincrotrone. La bottiglia di vodka che ha
    in mano è un omaggio degli scienziati russi di Dubna, città dove si trovava il sincrotone che ha ceduto al PS il primato
    di potenza.

    IERI
    Gli studi per il primo acceleratore di particelle cominciarono nel 1952 prima ancora che il Cern fosse ufficialmente fondato.
    Ma ci vollero sette anni per finire di progettare e costruire il PS, sincrotrone a protoni, che iniziò la sua lunga carriera il 24 novembre 1959, giorno in cui accelerò il primo fascio di particelle.
    Nel sincrotrone, i protoni viaggiano lungo un percorso circolare e sono via via accelerati fino a raggiungere velocità e quindi energie molto alte.
    Con un'energia di 24 GeV, il PS superava largamente i 10 GeV del sincrotrone di Dubna, l'acceleratore più potente del momento.
    Inizialmente, il PS accelerava i protoni, li sparava contro bersagli interni e dirigeva poi le particelle che nascevano da questi scontri nei rivelatori posti nei laboratori sperimentali lungo il suo perimetro.
    Poi, nel 1970, furono costruiti gli Anelli ISR (Intersecting Storage Rings), il primo strumento in grado di far collidere tra loro protoni. Gli ISR furono il primo «cliente esterno» del PS; cioè il primo di una lunga serie di strumenti che prelevano dal PS i fasci di protoni accelerati.
    I ricercatori richiedevano fasci di protoni sempre più intensi, così negli anni '70 al PS fu attaccato il Booster, una macchina da 800 MeV in grado di dare una spinta aggiuntiva ai fasci di protoni.
    Grazie a questa innovazione, nel 1973, il Cern scoprì l'esistenza delle correnti neutre, risultato dell’interazione tra i neutrini, piccole e sfuggenti particelle, e la materia.
    Per gli scienziati l'esistenza di queste correnti neutre era una prima indicazione che elettromagnetismo e forza debole sono in realtà due aspetti della stessa forza.
    Per confermare questa teoria, però, andavano trovati i vettori della forza debole, particelle già individuate dalla teoria e chiamate bosoni W e Z.
    Ma il PS non era abbastanza potente per arrivare alle energie necessarie a produrre in laboratorio questi bosoni.
    Perciò nel 1976 nacque SPS, il Super Proton Synchrotron, un nuovo acceleratore con una circonferenza di 7 chilometri.
    Il vecchio PS si guadagnò così il suo secondo cliente esterno: i protoni che giravano nell'SPS, infatti, erano prima accelereati dal PS.
    Il PS così forniva protoni ai suoi utilizzatori diretti nelle zone sperimentali, e contemporaneamente anche agli ISR e all'SPS.
    Successivamente il PS fu utilizzato per accelerare anche gli anti-protoni, antiparticelle dei protoni.
    Nel 1981, Carlo Rubbia trasformò l'SPS in un collider e fece scontrare tra loro fasci di protoni e anti-protoni. Studiando queste collisioni il fisico italiano riuscì finalmente a rivelare le particelle W e Z.
    Nel 1982, al PS fu richiesto anche di decelerare gli antiprotoni a 600 MeV/c prima di iniettarli nel LEAR (Low Energy Anti-proton Ring), un deceleratore di anti-protoni che permetteva ai fisici di studiare in dettaglio l'antimateria.
    E proprio durante gli studi con il LEAR, nel 1995, un gruppo di fisici italiani e tedeschi assemblò il primo anti-atomo artificiale, l'anti-idrogeno.
    Le teorie sulla possibile esistenza di un antimondo, parallelo e simmetrico al nostro, lasciarono così il regno della fantasia e divennero un reale campo di ricerca, che continua ancora oggi.
    Il 1989 segnò un'altra grossa tappa nella vita del PS con l’arrivo del LEP (Large Electron-Positron colider), un immenso collider elettroni – positroni di 27 chilometri di circonferenza. Fino al novembre del 2000, quando fu spento il LEP, il PS ha funzionato anche come iniettore di positroni ed elettroni per l'SPS, e l'SPS a sua volta come iniettore per il LEP.


    La sala di ocntrollo del sincrotrone a protone PS come appare oggi.

    OGGI
    Nel 1959 nessuno immaginava che nel 2004 il PS avrebbe ancora funzionato come cuore del complesso di acceleratori del Cern. Né che nel 2007 avrebbe ancora pulsato per iniettare fasci di particelle in LHC (Large Hadron Collider) il grande collider del Laboratorio ancora in costruzione.